4 segnali per capire se anche tu sei finito nella Rat Race

4 segnali per capire se anche tu sei finito nella Rat Race

Cosa significa l’affermazione “rat race”?

Si tratta di un’analogia, usata per identificare quei lavoratori, che corrono tutto il giorno senza mai raggiungere nessuna meta, esattamente come il topolino corre nella ruota.

Il povero topino corre, corre, corre… ma non arriva mai da nessuna parte.

Il labirinto rappresenta la mentalità della generazione dei nostri genitori.

Quante volte Ti sei detto o hai sentito dire da chi ti circonda: “… I soldi non bastano mai …”, oppure ” … I soldi vanno dove ce ne sono già …” o ancora “… Quello è una persona fortunata, è ricco di famiglia e può permettersi ogni cosa, non come me …” o semplicemente “… Se nasco un’altra volta voglio nascere ricco …”

Queste sono chiamate, credenze limitanti e nello specifico credenze limitanti sul denaro, che anche in modo involontario ci hanno trasmesso i sistemi familiari ed educativi.

Robert Toru Kiyosaki, noto imprenditore americano, descrive la corsa del topo nel suo libro “Padre ricco, padre povero”: “La coppia felice, nata trentacinque anni fa, è ormai intrappolata nella corsa del topo per il resto dei suoi giorni lavorativi. Lavorano per i proprietari dell’azienda in cui sono impiegati, per le tasse che mantengono lo Stato, per pagare le carte di credito ed estinguere il mutuo immobiliare contratto con la banca. Intanto, ammoniscono i figli a studiare sodo, prendere ottimi voti e trovare un posto fisso. Non imparano niente sul denaro, ma molto su chi si approfitta della loro ingenuità, finendo per faticare come degli schiavi per tutta l’esistenza. Il processo si tramanda alla generazione seguente di grandi lavoratori”.

Da cosa puoi capire se sei imprigionato nella “rat race”?

Te lo spiego io con 4 semplici domande:

1 Hai una sola entrata di denaro?

2 Hai fatto dei debiti cattivi?

3 Hai una casa di proprietà?

4 Non hai entrate automatiche?

Se la risposta a queste domande è sì, molto probabilmente amico mio sei entrato nella “rat race”.

Stai tranquillo, non è una cosa insormontabile anzi, già che stai leggendo questo articolo significa che stai facendo qualcosa per andare verso la soluzione.

Gran parte della responsabilità di questa mentalità va data alla nostra società italiana.

L’italiano medio infatti appena esce da scuola se non è interessato alla carriera universitaria, anche se trova un buon lavoro con un posto fisso, che gli permette di rendersi indipendente dai genitori e andare a vivere per conto proprio, a fine mese non gli avanzerà niente.

È la classica situazione della persona povera con entrate pari a 100 e uscite anch’esse pari a 100 e perciò con un cash flow pari a 0.

Questa mentalità ci porta inevitabilmente a pensare che avere una casa di proprietà ed indebitarsi per i prossimi 20 anni sia la soluzione ideale in quanto i soldi dell’affitto vengono considerati sprecati, quando invece l’unica ad arricchirsi qui è la banca.

Di conseguenza possono aumentare gli stipendi ma aumenteranno anche le spese, figli, casa più grande, macchina, vacanze ed è una giostra che va sempre più veloce e dalla quale è difficile scendere.

La ricchezza invece si ha quando si ottengono molti risultati con poco sforzo, viceversa la povertà si ha quando tanto sforzo produce scarsi risultati.

I non ricchi anche qualora avessero denaro non hanno la giusta mentalità per spenderlo: quante volte vi è capitato di sentire che un uomo che aveva vinto milioni alla lotteria aveva poi sperperato tutta la sua fortuna?

Innanzi tutto se sei stanco di questa situazione devi essere bravo a riconoscere i debiti buoni da quelli cattivi.

La distinzione fondamentale è che i debiti buoni sono quelli che generano cash flow, quelli cattivi sono essenzialmente i beni di consumo che non generano niente.

Ma esiste un modo per uscire dalla “corsa del topo”?

Esiste!!

Devi avere il coraggio di rispolverare le tue ambizioni, di riaprire il tuo cassetto dei sogni, e fare quello che veramente ti piace fare!

Quindi anche tu puoi uscire dalla rat race, se hai un piano finanziario, non importa che guadagni 30.000 euro o 1.000 al mese: diventare finanziariamente indipendente dipende da te ed è automatico, nel momento in cui decidi dove destinarle la vostra vita cambia.

In quel momento state decidendo se diventare poveri, fare parte della classe media o diventare ricchi.

Vuoi riprendere in mano le redini della tua vira, e abbandonare per sempre il labirinto?

Oppure vuoi continuare a correre all’infinito nella ruota, come il povero topolino?

Dipende tutto da te!

Buona fortuna!