
27 Gen Intervista a Fabrizio Santini, presidente di ADACI
Noi di Obiettivo.me abbiamo deciso di intervistare Fabrizio Santini, presidente nazionale di ADACI: Associazione Italiana Acquisti e Supply Management.
Fondata nel 1968, ha costituito fin dalle sue origini un preciso riferimento culturale e professionale per chi opera negli Approvvigionamenti, Supply Management, Gestione Materiali, Logistica e Facility Management: funzioni in costante evoluzione il cui ruolo ha assunto nel tempo importanza strategica e dimensioni di sempre maggior rilievo.
Fabrizio, tu di cosa ti occupi?
Sono un purchasing manager e quindi un buyer, ma ho anche un ruolo associativo in quanto sono il presidente nazionale di ADACI.
Da quanto tempo fai questa attività di buyer?
Quasi da una vita oramai sono 23 anni, prima ero dall’altra parte del tavolo, ero un commerciale, poi sono entrato nella funzione acquisti, e nonostante qualche dubbio iniziale, ora sono molto contento della professione che svolgo.
Cosa fa un buyer di preciso?
Il ruolo del buyer è difficile da spiegare, ma ci provo lo stesso: all’interno dell’azienda c’è una funzione, forse poco conosciuta nel mondo non aziendale, che quando si manifesta un bisogno di acquisto viene coinvolta per la sua professionalità e capacità negoziali, La Funzione acquisti quindi si occupa di fare accordi, trattative, negoziazioni, regolamentazioni contrattuali, per poter gestire al meglio gli acquisti necessari all’andamento dell’azienda. Il buyer definisce i fornitori, stabilisce le metodologie di approvvigionamento e di pagamento, cercando di ottenere i beni e servizi con il minor costo possibile, chiamato Total Cost of Ownership (TCO).
Come si diventa buyer?
Secondo me le principali caratteristiche personali di un buyer sono sostanzialmente due: la creatività per mettere a frutto la capacità di costruire nuove opportunità di riduzione costi, e l’altra è la curiosità, farsi sempre delle domande, ti permettono di scoprire come si realizza un componente e quindi di scomporre il costo del prodotto da acquistare. A quel punto riuscire a capire qual è la metodologia più appropriata per attivare la tua negoziazione, la tua trattativa migliore. Naturalmente la professionalità e la cultura sono le basi per essere un ottimo buyer.
L’idea del buyer è una figura più all’interno di grandi aziende che di piccole o medie aziende?
In realtà da questa impressione perché spesso accade che nelle piccole aziende sia il proprietario o un’altra figura delegata, a svolgere gli acquisti, ma ovviamente non ha lo stesso valore e la stessa efficienza che se lo svolgesse un buyer. Tutti negoziamo continuamente .. il ragazzo che negozia l’orario di rientro a casa .. noi quando acquistiamo vestiti o altri beni necessari alla famiglia. Se pensiamo alla vita di tutti i giorni ad esempio, all’interno di una famiglia, spesso è la donna che si occupa di fare la spesa cercando le offerte più vantaggiose…
Quindi le mogli sono le buyer di casa…
ADACI invece che ruolo ha?
ADACI è nata oltre 50 anni fa è una delle associazioni professionali più longeve del panorama italiano, ha circa 1.100 soci di varie catene e filiali di fornitura e racchiude la caratteristica dell’Italia, quindi la maggior parte sono manufatturiere, alimentare, farmaceutica ecc.. a livello di territorialità le regioni che vanno per la maggiore sono ovviamente quelle del piano industriale quindi Lombardia, Veneto e Emilia, ma anche altre come la Toscana e il Piemonte che hanno diversi iscritti. La sezione territorialmente più grande è quella del Centro Sud che accorpa 9 regioni.
Questo progetto giovani di cosa si tratta?
E’ un progetto a cui teniamo tantissimo perché l’associazione ha sostanzialmente un compito primario che è quello di soddisfare i bisogni del proprio soci.
A me piace raccontare l’ADACI in poche parole ovvero è un’associazione che si prefigge lo sviluppo culturale e professionale attraverso tavole rotonde convegni e formazione, questo per permettere a tutte le tipologie di soci il loro sviluppo.
E’ fondamentale per fare ciò avere dei ragazzi giovani che arrivino nel mondo del lavoro preparati.
La professione degli acquisti non è semplice perché non c’è nessuno che la insegna; è una professione molto complessa che racchiude competenze di ingegneria, economia, di psicologia, di giurisprudenza di negoziazione parlando ovviamente le lingue e conoscendo i più diffusi software.
ADACI quindi si è prefissata di sviluppare la conoscenza della professione degli acquisti tra gli studenti universitari e abbiamo sviluppato un progetto in accordo con diverse università, collaborando nella realizzazione e divulgazione di corsi di varie tipologia e durata.
Dopo di ciò, i ragazzi vengono chiamati a mettersi un po’ in gioco fuori dall’ università e questo anche per verificare il loro impegno e volontà di emergere utilizzando al meglio la cassetta degli attrezzi che ADACI si prefigge di riempire con nozioni sugli acquisti e sulla logistica.
I ragazzi quindi dopo un primo percorso all’ interno del proprio ateneo sono inseriti nel progetto CAMPUS che li coinvolge in un corso di formazione di 40 ore accomunandoli in una sana contaminazione culturale tra corsi di laurea diverse (ingegneria, economia, giurisprudenza etc). Al termine di questo percorso i ragazzi riceveranno un attestato di partecipazione ed i più meritevoli saranno inseriti in un percorso di avvicinamento al mondo del lavoro attraverso gli accordi fatti da ADACI con gli head hunter, le società di somministrazione lavoro e le aziende stesse. Esistono quindi possibilità di sviluppare tesi e stage attraverso la partecipazione al progetto Giovani di ADACI.
Quindi a breve ci sarà un evento giusto?
Si, l’evento lo abbiamo organizzato in collaborazione con il Comune di Firenze e la città Metropolitana di Firenze al Palazzo Vecchio di Firenze il 25 Gennaio, con una buona partecipazione di studenti universitari. In quella sede abbiamo presentato il progetto, il percorso complessivo ed in particolare il corso di formazione itinerante nelle aziende “simpatizzanti” di ADACI.
Dopo le chiacchierate amichevoli con i ragazzi è avvenuta la selezione dai partner di ADACI. Tale corso di formazione offerto è totalmente gratuito in quanto sostenuto dall’ associazione.
Al termine del corso vengono selezionati tra 3 e 5 di questi ragazzi con cui poi iniziamo dei progetti di approfondimento per fornirli gli strumenti ed i canali per cercare in modo migliore un lavoro post laurea.
Il progetto dura solitamente 6 mesi e l’obiettivo è di dare opportunità ai ragazzi.
Il Comune vi ha supportati in questo progetto?
Si, anche il comune con l’assessora Dott.ssa Cecilia del Re, ha creduto molto in questo progetto e ci ha supportato in modo fattivo per dare un’opportunità ai ragazzi di lavorare in aziende di Firenze. Il comune è molto aperto a questa tipologia di progetti, c’è una bella condivisione per aiutare questi ragazzi.
Per te deve essere una bella soddisfazione Fabrizio…
Assolutamente si, ci sono ragazzi che con me hanno iniziato un percorso circa 15 anni fa e ora sono nell’ associazione di ADACI come responsabili della formazione, responsabili dei progetti, responsabili degli uffici acquisti, quindi io li ho conosciuti che erano ancora studenti, è una grande soddisfazione.
La cosa più importante è quella di sentirsi utili, alcuni professori di atenei con cui abbiamo collaborato ci hanno definiti dei “business angels” e in effetti ci sentiamo un po’ come gli angeli custodi di questi ragazzi.